lunedì 26 gennaio 2015

IO RICORDO ...

Immagine dal web
"- Sui manifesti scriviamo quello che sta accadendo, caso mai noi polacchi non ce ne fossimo accorti. - mi disse quando eravamo lì sotto i castagni - sembra che la gente si dimentichi che i nazisti hanno deciso che non più di mezzo milione di polacchi ha diritto a sopravvivere. Non uno di più. Tutti gli altri morti.Sai che cosa dicono di noi polacchi? A parte che secondo loro siamo una specie sottoumana, dicono che non sappiamo fare un ragionamento, che siamo sporchi, dicono che siamo così poco intelligenti da essere adatti solo a fare dei lavori pesanti, che siamo bastardissimi perchè apparteniamo a una razza schifosamente mista, la razza inferiore slava e una fetta di razza ariana degenerata ...questo dicono di noi i nazisti, Hitler in testa.

CERTE COSE NON BISOGNA DIMENTICARLE MAI, ANCHE SE FANNO MALE MALISSIMO.

Avevo lacrime per tutti, nessuno escluso, avevo una scorta di lacrime da sommergere il ghetto, lacrime per la mamma e Nina e nonna Apo e mio padre, e Greta che ci portava da mangiare e lacrime per Fri e Zyg e Mick e anche Lilly e per Lavinia ovviamente. Per Mordka. Per tutti quelli che erano crepati e che stavano crepando.

Non riesco a credere che sia questo il mondo dei grandi. Eccome se lo è! Credi forse che Hitler sia una belva? No, caro mio... Hitler è l'incarnazione dei desideri più intimi di quello che tu chiami il mondo dei grandi. E' la rappresentazione fisica di un lato terribile dell'animo umano, del nostro animo. Siamo stati noi tutti a farlo nascere, ad allevarlo. E' una nostra creatura, glielo abbiamo permesso, che cosa credi? Quello che tu chiami il mondo dei grandi genera personaggi come Hitler, ecco la realtà.

Voi esseri umani che cosa siete capaci di fare? Mi vergogno capite? 
Ma sono loro a farlo, non noi!
No, è lo stesso, guarda, è il genere umano, basta che studi la nostra storia, abbiamo sempre fatto agli altri delle cose terribili e siamo tutti capaci di farle. Anche io mi vergogno e non sopporto che si dica che sono belve quelli che fanno come i nazisti. Ma quali belve...le belve sono magnifiche, loro sì che sono umane, non certo noi. SONO COSE CHE BISOGNA DIRE E RIDIRE FINO ALLA FINE DEI SECOLI."

Ogni anno in questo periodo io leggo un libro sull'Olocausto. Leggo un libro sull'orrore che è stato. Ogni anno, soffro e sto male nel leggere certe storie e sapere che non nascono dalla fantasia dell'autore ma sono storie vere, vissute da uomini, donne, bambini che non avevano nessuna colpa se non quella di essere ebrei ... ogni anno mi vergogno profondamente per la pochezza e la malvagità degli uomini e ogni anno interiorizzo un po' di più quello che è stato e mi rendo sempre più conto che
SE COMPRENDERE E' IMPOSSIBILE, 
CONOSCERE E' NECESSARIO.

Il bambino con la fionda
di Vanna De Angelis
Piemme Voci
€. 18,50

"Marek ha nove anni e sa che i grandi gli nascondono molte cose. Ogni tanto afferra brandelli di conversazione che gli consentono di affacciarsi per un istante sull'orrore che tutti li circonda. A Varsavia ci sono i nazisti, la mamma è ebrea, ma nessuno lo sa. Il padre, medico, diventa anche insegnante per le lezioni clandestine che Marek e altri bambini polacchi continuano a seguire. Quando l'uomo viene arrestato, perfino l'ultima parvenza di normalità crolla. E ben presto pure gli altri componenti della famiglia saranno presi di mira. Fino al terribile giorno in cui, durante l'ennesima deportazione dal ghetto ai campi di concentramento, la famiglia viene fatta uscire di casa e incolonnata. Chi tenta una protesta, viene freddato sul posto. Su ordine della mamma, nonostante le sue resistenze, durante il tragitto Marek scappa. Sarà lei, gli dice, a tornare a riprenderlo. Per Marek è l'inizio di nuove peregrinazioni. Nel ghetto, i rimasti organizzano una sorta di disperata resistenza. Tutti, piccoli e grandi, partecipano a quelle che diventeranno le famose ventotto giornate di lotta. Marek avrebbe più volte la possibilità di allontanarsi, ma non vuole neppure sentirne parlare: sua madre non gli ha forse detto di restare lì? Altrimenti come farà a ritrovarlo?

Un bambino solo nel ghetto di Varsavia. Il gesto coraggioso di una madre. La lotta disperata per la libertà. E una promessa da mantenere a ogni costo. Una straordinaria storia vera, PER NON DIMENTICARE.


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